Morte di un dentista by M.C. Beaton

Morte di un dentista by M.C. Beaton

autore:M.C. Beaton [Beaton, M.C.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallo scozzese, giallo inglese, Agatha Raisin, Highlands, Scozia, 67 Clarges Street
editore: astoria
pubblicato: 2021-10-04T22:00:00+00:00


La mattina dopo si svegliò in un silenzio ammantato di bianco. La stanza che gli avevano assegnato era una di quelle destinate al personale dell’hotel con un lettino singolo, un armadio, una sedia e niente altro, nemmeno un lavabo. Si alzò e andò alla finestra. La stanza era al pianterreno e si trovò davanti un muro bianco. Non si vedeva altro. Una nevicata massiccia oscurava tutto.

Tolse le mutande dal termosifone – la sera prima le aveva lavate e messe ad asciugare – poi, senza altro addosso, si avvolse nelle coperte per andare nel bagnetto riservato al personale a fare la doccia. Una volta pronto, sentì le pale che grattavano il cortile dell’albergo e il frastuono dei trattori: stavano cominciando a spalare attorno all’edificio per liberare le auto intrappolate nella neve.

Sentì un profumino di bacon abbrustolito. In sala da pranzo trovò Sarah che mangiava pane tostato e marmellata d’arance. D’un tratto si sentì in imbarazzo, ma lei gli sorrise con cordialità dicendogli: “Come facciamo a uscire di qui oggi?”.

“Noi, Sherlock?” chiese Hamish, sedendosi davanti alla ragazza.

“Pensavo che forse se andiamo a casa di Gilchrist in due, possiamo convincere l’agente di guardia a lasciarci passare, ma non vedo come potremmo muoverci dall’albergo.”

Hamish guardò fuori dalle grandi finestre della sala da pranzo. “Non nevica più, e qui per sgombrare le strade sono meglio equipaggiati rispetto alle città. Se non riprende a nevicare, dovremmo farcela. Dopo colazione metto le racchette da neve e torno alla stazione di polizia a recuperare la Land Rover.”

“E mi porterai con te?”

“Sarebbe contrario al regolamento di polizia, ma posso sempre spiegare che ti ho trovata mentre vagavi nella neve e ti ho dato un passaggio. Posso chiederti un favore?”

“Spara.”

“Puoi tornare al computer e vedere se hanno trovato qualcosa sui conti bancari di Gilchrist?”

“Potrei, ma te lo dico subito: non c’è nessun riferimento alle sue finanze.”

Hamish diede una manata sul tavolo, deluso. “È sempre la stessa storia,” protestò. “Non posso avere un’idea completa della situazione perché non sono altro che lo sbirro del villaggio.”

“Sta a te cambiare le cose.”

“Certo, dovrei andare a vivere a Strathbane, ma non ce la farei mai.”

Hamish ripiombò in un silenzio irritato.

La cameriera si avvicinò. “Altro caffè?”

Rifiutarono, ma la cameriera aggiunse: “Oh, signor Macbeth, il signor Angus Macdonald l’ha chiamata. Dice di non dimenticare il salmone”.

“Come sapeva che ero qui?”

“Il signor Macdonald sa sempre tutto.”

“Chi sarebbe Macdonald?” chiese Sarah.

“Il veggente del paese. Sostiene di avere il dono della chiaroveggenza.”

“Ed è vero?”

“Secondo me, è un vecchio pettegolo molto astuto.”

“E cos’è questa storia del salmone?”

“Vuole un salmone selvaggio, con questo tempaccio! Gliene ho comprato uno in pescheria a Braikie, e quella vecchia volpe ha capito subito che era d’allevamento. Allora mi ha minacciato di ogni sorta di sfortune, a meno che non riesca a procurargli quello che vuole.”

Sarah lo guardò, incuriosita. “Come ha fatto a capire che era un salmone d’allevamento?”

“Ci ha passato sopra quel suo maledetto pendolo, ma secondo me uno dei suoi informatori gli ha telefonato da Braikie.”

Sarah guardò fuori la distesa bianca. “Di sicuro non riusciresti a pescare niente con questo tempo tremendo.



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